aggressione all'Italia

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    Nel 2023 in Italia 27mila sbarcati,
    a Malta solo un immigrato accolto:
    ecco la solidarietà del presidente
    del Parlamento Ue Metsola

    www.ilprimatonazionale.it/cronaca/...metsola-259007/
    Copertina-1
    Roma, 29 mar – Era il 27 novembre del 2022 quando Roberta Metsola, presidente del parlamento Ue, dichiarava che “serve solidarietà europea sui migranti” e che “tutte le navi in mare hanno l’obbligo morale e legale di salvare le vite”. Peccato che, dall’inizio del 2023, la sua Malta abbia accolto un solo immigrato sbarcato, come si legge nel portale dell’Unhcr, mentre l’Italia quasi 27mila.
    Nel 2014, Malta ha sigillato i confini

    Malta ha la competenza per le operazioni Sar (ricerca e salvataggio) di una vasta zona del Mediterraneo pari a circa 250mila chilometri quadrati, estesa dalla Tunisia alla Grecia e pari a 750 volte il proprio territorio. Per questo motivo, riceve milioni di euro derivanti dai diritti di pesca, di prospezione petrolifera e dai compensi per il controllo aereo della zona, ma non ha i mezzi adeguati per presidiarla. Inoltre, è dal 2015 che si parla, a livello ufficioso, di un accordo “informale” tra l’allora premier italiano Matteo Renzi e il suo omologo maltese Joseph Muscat, secondo il quale l’Italia avrebbe garantito a La Valletta zero sbarchi di immigrati. In cambio, Malta non avrebbe svolto attività offshore di trivellazione nelle aree di piattaforma continentale che a est si sovrappongono con quelle aperte dall’Italia alla ricerca. La questione fu portata alla luce da un’interrogazione al parlamento Ue presentata da Elisabetta Gardini nel 2015.
    (continua)
     
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    LADRI IN AZIONE, MA GLI AGENTI FERMANO GIORNALISTA DE LA VERITÀ ▷ "COSTRETTI A BUTTARE IL FILMATO"

    Sei un giornalista, filmi un furto. Poi ti fermano due guardie giurate, ti chiedono i tuoi dati, ti intimano di smetterla. Nel frattempo le #borseggiatrici se ne vanno a gambe levate. Ha i contorni di una specie di incubo ciò che è capitato a Serenella #Bettin, reporter de #LaVerità che, fatalità, doveva girare un servizio in proposito.
    E' accaduto a Venezia, mentre la giornalista era con la sua troupe. Le borseggiatrici scappano dopo aver fatto bottino, le telecamere le inchiodano mettere a soqquadro alcuni esercizi commerciali durante la fuga, che andrà a buon fine per le ladre. Ma la beffa non è ancora servita.
    "Due guardie giurate le hanno osservate con la coda dell'occhio nonostante urlassimo: "Borseggiatrici! Borseggiatrici!". Alla fine le guardie hanno fermato noi perché non potevamo riprendere in stazione". Doppia beffa. Tripla, se si considera che il girato delle telecamere verrà fatto cancellare: "Ho detto: scusi, ma le si è accorto che le sono passate due borseggiatrici dietro il sedere? Ferma noi anziché fermare loro?"

    "Questo è il mio lavoro", risponde l'agente, "se non volete che chiami la polizia dovete cancellare il girato".
    Chissà che non sia il risultato di polemiche recenti (come quelle a Milano sulla facoltà di riprendere i ladri o meno) o di leggi non esaustive.
    Il tema è al centro del dibattito, in quelli televisivi vediamo perfino le borseggiatrici dare la propria versione e spiegare le proprie ragioni. Il vero tema però, in fatto di immagini e girati, sarebbe la diffusione, non la facoltà di riprendere.
    Altro discorso quello delle borseggiatrici incinte, su cui pure sembra ci sia da discutere circa i metodi di fermo. Per ora comunque, sembra che l'ingiustizia venga punita solo quando a rimetterci è Caino.
     
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    Il garante delle comunicazioni multa TIM,
    Vodafone, Wind e FastWeb:
    hanno fatturato dopo la fine del contratto

    https://scenarieconomici.it/il-garante-del...-del-contratto/

    Il Garante per le Telecomunicazioni deve intervenire, e non è la prima volta, per sanzionare gli operatori telefonici per le loro pratiche scorrette. In questo caso ad essere sanzionati sono stati i giganti della telefonia mobile: TIM, Vodafone, Wind e Fastweb.

    Alle quattro società sono state comminate multe per un totale di 1 milione di euro. Secondo l’Autorità gli operatori telefonici hanno attuato pratiche scorrette nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile.

    L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le società Vodafone S.p.A. per 400mila euro, Wind Tre S.p.A. per 300mila euro, Telecom S.p.A. per 200mila euro e Fastweb S.p.A. per 100mila euro. Le istruttorie dell’Antitrust hanno consentito di accertare i comportamenti illegittimi dei quattro operatori telefonici nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile, anche nell’ipotesi di migrazione verso un altro operatore.

    In particolare, sono emerse criticità nella gestione delle procedure interne delle cessazioni delle utenze, che hanno dato origine – a partire almeno da gennaio 2020 – a situazioni di fatturazioni post-recesso o, in caso di migrazione, di doppia fatturazione a carico dell’utente, a cui è stato richiesto illegittimamente di saldare le fatture sia del nuovo sia del precedente operatore.

    Secondo l’Autorità, la illegittima prosecuzione della fatturazione – dopo la richiesta di cessazione del servizio – è riconducibile ad anomalie e a disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società, rispetto ai quali le stesse, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo.

    L’Autorità ha agito in modo corretto e quanto mai necessario per punire questi comportamenti illegittimi, ma, nello stesso tempo, le sanzioni che viene a ifliggere sono insufficienti: come possono pesare due o trecentomila euro su società che fatturano miliardi? BBisogna rivedere il sistema sanzionatorio rendendolo più efficace.
     
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    Istat, ecco i dati della crisi demografica:
    nascono sempre meno italiani e aumentano gli stranieri

    www.ilprimatonazionale.it/cronaca/...ranieri-259860/
    Nonno-1024x576.png-2-e1668607908618
    Roma, 8 apr – I dati raccolti dall’Istat parlano chiaro: nascono sempre meno italiani e aumenta sempre di più il numero degli stranieri, tutto questo mentre la popolazione residente in Italia fa registrare un ulteriore calo demografico. Per la prima volta dall’unità d’Italia le nascite si sono fermate sotto la soglia delle 400mila unità (393mila per la precisione), questo a causa della volontà, spontanea o indotta, di rinunciare ad avere figli da parte delle coppie, oltre al progressivo invecchiamento della popolazione femminile e il generale calo dimensionale. La crisi demografica investe in pieno l’Italia e l’Europa.
    Crisi demografica: poche nascite e italiani sempre più vecchi

    Il nostro paese, e l’Europa intera, sta attraversando una vera e propria crisi demografica di grossa portata. La popolazione residente in Italia ha registrato un ulteriore calo significativo, una riduzione pari a quasi 179mila persone in meno rispetto all’anno precedente che attesta le cifre complessive a circa 58 milioni e 851mila persone, cristallizzando quindi sempre di più la tendenza alla diminuzione. Un ulteriore indicatore che inquadra la situazione della penisola è dato da un veloce sguardo sui dati riguardanti l’aspettativa di vita: la speranza di vita alla nascita nel nostro Paese è di 82,6 anni ed è in crescita per gli uomini mentre è stabile per le donne, indicativo è il dato riguardante gli ultracentenari, i quali sono triplicati negli ultimi vent’anni, ad indicare che la popolazione invecchia sempre di più e non si protrae avanti.
    Aumentano solo gli stranieri

    L’unico dato in positivo riguarda il numero degli stranieri in Italia, il quale è sempre in aumento e si attesta intorno ad un +3,9% rispetto l’anno precedente, pari a quasi 20mila persone in più. La popolazione di cittadinanza straniera al primo gennaio 2023 è di 5 milioni e 50mila unità, e la tendenza ad incrementare è sempre in aumento. Crollo demografico e immigrazione sempre più massiccia: queste le due tendenze maggioritarie che stanno investendo l’Italia e l’Europa nell’ultimo periodo, ad indicare una vera e propria volontà di sostituzione di popolo in atto ai danni della civiltà europea.
     
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    Potevano dire che ci sono stati circa 70 mila morti in più lo scorso anno, per morti anomale o improvvise, se i dati vengono confrontati con gli anni precedenti ovvero i dati che vanno dal 2015 al 2019. Si vede che hanno dimenticato di scriverlo.
     
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    USA E UE DOVRANNO BRUCIARE I RISPARMI DEI CITTADINI PER PAGARE LA GUERRA DI BIDEN.


    Rischio falò del risparmio degli italiani mai stato così incombente. E si sono aggiunti gli Stati Uniti all’elenco di quelli che vorrebbero bruciare i soldi alle formichine d’Europa. Poteri bancari europei e statunitensi hanno puntato i circa 4000miliardi di risparmi che rendono le banche italiane le più ricche d’Occidente. Nelle banche italiane un tempo c’erano anche i risparmi dei cittadini cinesi, russi e di altre nazionalità aderenti al BRICS; ma durante pandemia, prevedendo il ruolo italiano nel conflitto, i cittadini stranieri (soprattutto i cinesi) hanno portato via i propri risparmi dall’Italia. Prima Conte e poi Draghi hanno tentato ogni escamotage per impedire la fuga dei capitali: misure inutili con gli stranieri, sono riusciti solo a varare ulteriori strette sull’uso del contante contro gli italiani, limitazioni a circolazione di danaro ed investimenti. Ricordiamo tutti come i cinesi siano riusciti a portare via dall’Italia enormi valige colme di euro e dollari, e proprio nel periodo in cui agli italiani venivano impediti prelievi contati per più di duemila euro, nonché azioni di disturbo da parte degli impiegati di banca tese a scongiurare il cittadino prelevasse il proprio danaro per acquisire beni immobili o strumentali: al correntista italiano la banca riservava una lunga paternale su come investire e, soprattutto, lo spaventava su eventuali accertamenti del fisco circa il proprio gruzzoletto. Il governo Meloni ha elevato a cinquemila euro la soglia del prelevo per contanti, ma è poca cosa rispetto al terremoto che stanno preparando i poteri bancari occidentali contro il risparmio degli italiani.
    Gli Stati Uniti devono rastrellare immediatamente i risparmi europei perché hanno perso i capitali asiatici: nel 2022 è iniziata la fuga di cinesi dal debito pubblico americano per oltre 400 miliardi di dollari. In un anno, da 2022 al 2023, i cinesi hanno portato via dagli Usa quasi tutti i loro investimenti.
    L’Asia ha mollato il debito americano, prima come conseguenza delle misure sulle merci varate dagli Usa e poi per la politica di sanzioni contro la Russia del governo Biden.
    Anche perché gli Usa, per quanto indebitati ed in enormi difficoltà sociali e finanziarie, stanno intensificando la politica di scontro con la Cina. E’ ancora Taiwan il pretesto Usa per puntare le portaerei del Pacifico contro la Cina, ma c’è anche il fatto che Biden non sopporta il legame commerciale e politico tra Russia a Cina. Così la Casa Bianca crede di poter ridurre l’egemonia cinese nel continente asiatico usando la minaccia di una guerra. Ma il fronte del BRICS aumenta e circonda l’Occidente: l’Arabia Saudita non solo è sempre più vicina a Pechino ma ha anche condannato le posizioni Usa in Ucraina. L’India non è schierata con gli Usa in Ucraina, l’Iraq ascolta Pechino e non Washington. A conti fatti, il conflitto tra Biden e Putin ha convinto la Cina che è il momento di dismettere ogni investimento in Usa.
    A gennaio 2023 i creditori stranieri possedevano più di 7.400 miliardi di dollari in titoli di stato Usa: 250 miliardi in meno del 2022, e nei primi tre mesi del 2023 il calo è già evidente. La congiuntura economica Usa ha indotto molte banche centrali a difendere i tassi di cambio vendendo titoli del debito americano o cessandone gli acquisti.
    Così tutti gli stati del BRICS hanno ridotto la loro quantità di debito americano posseduta. La dismissione di titoli Usa in mani cinesi è l’evidente segnale della volontà di Xi Jinping di non continuare a fare credito agli Stati Uniti: una risposta politica a Nord America ed Europa che hanno congelato più di 300 miliardi di dollari di riserve valutarie russe.
    La Cina di oggi non si fida più degli investimenti in titoli finanziari Usa ed europei, temendo possano fare la stessa fine delle riserve russe: ovvero congelati o confiscati con una miriade di scuse, che andrebbero dal fiscale al politico passando per il militare. Perché i paesi del BRICS notano come Usa ed Ue permettano l’evasione fiscale alle multinazionali occidentali, mentre usino mille scuse per bloccare i soldi alle aziende asiatiche e russe. Del resto il mondo è oggi diviso in due sfere d’influenza, i paesi del BRICS e Usa-Ue: al loro interno ci sono scambi commerciali e finanziari, e l’Usa tenta di bruciare i soldi degli operatori targati BRICS.
    Intanto a Washington è di scena lo scontro tra Casa Bianca e Congresso sull’innalzamento del tetto al debito americano: il debito lievita, e la politica della Federal Reserve non riesce più a contenerlo, e si mormora suggerisca di mettere mano ai risparmi degli europei. L’Usa non sa più a chi vendere i propri prodotti finanziari, perché non ha più i soldi cinesi e l’Ue è debole perché ha indebitato oltremisura i propri cittadini.
    Con il solo fallimento della Silicon Valley Bank le perdite hanno superato l’1,8 miliardi di dollari. E La crisi delle banche americane ha investito tutto l’Occidente: la Svizzera ha tentato di metterci una pezza con i 109 miliardi di franchi della Credit Suisse e le autorità Usa hanno detto d’aver “spento l’incendio sul nascere”. Tutte chiacchiere e comunicazione, tutti soldi inventati: è l’inizio della bolla, poi sotto guerra avverrà il gran reset del risparmio (soprattutto in Ue ed in Italia).
    E che la guerra ed il falò del risparmio siano più che vicini emerge con la corsa ai beni di rifugio: il prezzo dell’oro è salito dell’8,5% sopra 1.965 dollari l’oncia. Intanto il rublo (moneta agganciata all’oro) è oggi ai massimi contro dollaro ed euro.
    I tecnici dicono che “la debolezza del dollaro ha a che fare con le previsioni sui tassi d’interesse”, mentre i governatori delle banche occidentali s’inventano crociate contro l’alta inflazione che rischia di ristagnare a livelli elevati. E’ evidente che la politica Usa sta accelerando il tramonto finanziario dell’Occidente. Tutti questi fatti stanno riducendo al silenzio la politica, che non sa come dire all’uomo di strada che tra poco non avrà più nulla e sarà tanto infelice e povero.

    Lapekoranera.it
     
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    Boom clandestini, la catastrofica
    previsione di De Felice:
    “Ne arriveranno 250mila”

    www.ilprimatonazionale.it/prima/bo...250mila-259947/
    Imagoeconomica_1295267-1920x1296
    Clandestini, la previsione di De Felice: “Ne arriveranno 250mila”

    Sugli immigrati in arrivo è praticamente impossibile stare al passo dei numeri a meno di non essere in diretta televisiva. Gli arrivi calcolati alla giornata di Pasquetta sono già “arretrati” perché nel frattempo gli sbarchi a Lampedusa continuano, come un fiume in piena, nonostante una “tregua” concessa dall’intervento del maltempo, e il bilancio solo dei giorni di Pasqua è semplicemente spaventoso: oltre 3mila. Senza che nessuno riesca minimamente a opporre niente. Al termine dell’intervista rilasciata, le stime di clandestini fatte da De Felice sono a dir poco spaventose: “Se continueremo a giocare sulla difensiva arriveranno in 200-250mila”. E non è neanche la previsione più pessimistica, visto che dagli apparati di sicurezza nelle scorse settimane si era parlato anche di 400mila. In effetti, De Felice sembra orientato a considerare il flusso più o meno simile a quello attuale per tutto l’anno, mentre difficilmente potrebbe essere così, visto l’arrivo dell’estate e di condizioni ancora più semplici per avviare le traversate verso l’Italia.
    Ong calamite

    Sul ruolo delle Ong, l’ammiraglio conferma quella che è a tutti gli effetti un’evidenza: le Ong fungono da calamita e parlare di quanti sbarchi conducano effettivamente significa ignorare quanto la loro inattività li abbia portati quasi allo zero di 3 – 4 anni fa: “Il nuovo governo sembrava partito bene con il decreto riguardante le Ong. Il problema è che non vengono responsabilizzati seriamente gli stati di bandiera. Quasi tutte le navi delle Ong battono bandiere straniere e fanno orecchie da mercante. Bisognerebbe convincere gli stati a togliergli la bandiera. Oppure che portino i migranti negli stati di bandiera come Spagna, Germania e Norvegia”, dice. Oltre alla questione tunisina che di certo è stata centrale neila crescita dei numeri, il generale si concentra sul ruolo della Libia in questo momento: “Bisogna assolutamente trovare accordi con chi comanda in Libia, al di là se è riconosciuto o meno dal’Onu. In nome del pragmatismo, senza tante remore, se vogliamo difendere l’interesse nazionale evitando ondate di migranti”.
     
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    Da quello che avevo letto in rete ne servono circa 500 mila. si parla di una lotta tra il penultimo, che siamo noi, e l'ultimo che sono questi disgraziati senza documenti che costano nulla. Vanno distribuiti in tutta Europa a fare lavori semplici, come manovalanza o a lavorare nei campi, vanno a sostituire noi penultimi che vogliamo ferie pagate, diritti, 13 esima ecc, ecc. In questo modo le aziende diventano più competitive grazie all'abbassamento dei costi. i cittadini Italiani? Ma chi se ne frega.
     
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    Da Fantozzi ai cinepanettoni: il declino dell'Italia spiegato in tre film

    18 apr 2023
    In Italia l'astensione ha raggiunto livelli record, e la fiducia nelle classi dirigenti politiche, mediatiche, intellettuali e scientifiche come nelle "istituzioni democratiche" è ormai ridotta ai minimi termini. Ma non è solo un problema italiano, in tutto l'occidente il popolo ha ormai divorziato dalle élite che lo governano e dalle istituzioni che dovrebbero rappresentarlo. Ma come e perché si è arrivati a questa situazione? A volte per comprendere i fenomeni sociali si deve guardare più alla cultura di massa che agli studi degli esperti e alcuni film particolarmente rappresentativi della realtà italiana ci offrono una chiave per comprendere quello che sta succedendo.
     
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    Covid, truffa da 14 milioni alla Regione Lazio
    sulle mascherine

    www.imolaoggi.it/2023/04/19/covid-...lle-mascherine/
    mascherine-vI
    Truffa sulle mascherine alla Regione Lazio durante la prima fase del Covid. I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma, su delega della procura, hanno dato esecuzione al decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale capitolino per il sequestro preventivo di beni per circa 14 milioni di euro nei confronti di sette persone fisiche e due società in relazione al profitto per ipotesi di reato di truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture, riciclaggio e autoriciclaggio.

    Il provvedimento, riferisce la Guardia di Finanza in una nota, è stato emesso al termine delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Roma e svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria per la fornitura di 9,5 milioni di dispositivi sanitari e di protezione individuale (mascherine triplo strato e mascherine Ffp2/Ffp3), affidata a una società capitolina dall’Agenzia regionale della Protezione Civile Lazio, nel marzo 2020, durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

    Secondo l’ipotesi d’accusa, riporta la Guardia di Finanza, “la società affidataria, ottenuto in via anticipata dalla Regione Lazio il pagamento di un acconto di oltre 14,6 milioni di euro (su un valore complessivo della fornitura di 35,8 milioni di euro), pur avendo assicurato la pronta disponibilità della merce, ne consegnava al committente solo una minima parte e solo dopo numerose sollecitazioni, costringendo l’Ente ad annullare in autotutela i contratti stipulati”.

    Sempre secondo l’ipotesi d’accusa, successivamente, “i responsabili della società presentavano certificazioni tecniche non genuine e polizze fidejussorie rilasciate da società non abilitata, in modo da indurre nuovamente in errore l’Agenzia Regionale la quale disponeva la novazione dei contratti”. ADNKRONOS
     
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    Al via firme contro l'invio di armi. Enzo Pennetta (Portavoce "Ripudia la guerra"): "Superare le distanze politiche. Lo chiede la maggioranza degli italiani"

     
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    Denatalità, Filandri:
    "Serve intervenire sulle condizioni di lavoro femminile"

    La sociologa dell'università di Torino dialoga con Affaritaliani.it sulle cause del problema demografico in Italia e sulle possibili soluzioni

    www.affaritaliani.it/cronache/dena...ile-851174.html
    donna-figlia
    Denatalità e occupazione femminile, la sociologa Filandri ad Affari: "Lo strumento per conciliare lavoro e famiglia? Il reddito"

    Le nascite, nel 2022, hanno toccato un nuovo minimo storico: solo 393mila, con un calo della popolazione residente pari al -3% al 1° gennaio 2023. Dati preoccupanti, che si sommano a quelli – altrettanto preoccupanti – dell’occupazione femminile, e che recentemente hanno suscitato diversi proclami ad effetto. Tra tutti quelli del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha “promesso” di detassare le famiglie con più figli. O ancora della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che auspica una maggiore occupazione femminile proprio per promuovere la natalità. Senza contare la discussa uscita del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha paventato il rischio di una “sostituzione etnica” laddove non si intervenga repentinamente a risollevare la demografia italiana.
     
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    Carlo Alberto Dalla Chiesa ha insabbiato la verità sulle carte del Memoriale di Moro - Gero Grassi

    26 apr 2023
    Le carte del Memoriale Moro furono la causa della fine del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Questo dettaglio emerge da una intercettazione di Totò Riina al carcere di Opera. Perché quelle carte erano e sono così importanti? Perché Aldo Moro doveva morire? Ce lo espone con estrema chiarezza Gero Grassi già Deputato e Vicepresidente della Commissione d'inchiesta parlamentare sul rapimento, la detenzione e l'omicidio dell'Onorevole Aldo Moro, coautore del libro Moro-Leaks: La più completa raccolta di fatti e informazioni documentali su Aldo Moro e sul ‘caso Moro’ attualmente in circolazione.
     
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    Esistono contratti firmati da CGIL
    con paghe di meno di 4 euro l’ora.
    Però sono antifascisti

    https://scenarieconomici.it/esistono-contr...o-antifascisti/
    poveri-italia-600x342-1
    Curioso che la notizia non sia filtrata sui grandi media, ma sia rimasta limitata ai limiti dell’informazione. Come riporta Radio Popolare, c’è un contratto nazionale multiservizi, firmato da CGIL e CISL, che prevede una paga oraria di meno di 4 euro l’ora, per essere precisi 3,96. La notizzia è uscita agli onori della cronacaa perché un giudice ha accolto il ricorso di una donna, guardiana in un magazzino, che prendeva la paga in questione per un totale di 640 euro netti al mese, risultando ampiamente al di sotto della soglia di povertà. Il giudice del lavoro ha stabilito che non si può lavorare a tempo pieno e guadagnare una paga al di sotto della soglia di povertà, prevedendo un risarcimento pari a 840 euro al mese, cioè quello necessario per superare la soglia di povertà definita dall’ISTAT.

    Non vogliamo entrare nell’oggetto della sentenza, la cui critica lasciamo agli esperti di diritto, ma la notizia mette in evidenza come la CGIL abbia firmato un contratto con una paga oraria che sembra più una mancetta. Vivere a Milano con 640 euro non è da povertà, ma è da morir di fame , quando un decente mendicante è in grado di portare a casa cento euro al giorno. Chi ha firmato questo contratto sia sindacato, sia parte datoriale, ha umiliato il lavoro, per quanto questo possa essere leggero, ma rimane stupefacente che una parte sindacale come la CGIL, un tempo così rigorosa nella difesa dei lavoratori, si sia ridotta ad accettare questo tipo di accordi. Soprattutto, invece di concentrarsi sull’Antifascismo, sulla lotta contro i lavoratori autonomi, non sarebbe meglio che si concentrasse nella tutela dei lavoratori e del loro benessere, anche materiale? Oppure è meglio essere poveri in canna e antifascisti, che democratici e benestanti?

    Chi so sa…
     
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    FERMIAMO SUBITO i BIOLAB in Italia. Con Arnaldo Vitangeli e Barbara Balanzoni
     
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