Aggiornamenti sull'impermanenza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    linkoanchio
    cozzauovo

    Group
    ooo
    Posts
    10,049

    Status
    Anonymous
    Prof. Giuseppe Germano: distribuire scintille per accendere focolai di resistenza

    Il momento storico ci chiede di pensare a un uomo nuovo ma allo stesso tempo ci impone di riconoscerci e coordinarci partendo da un cambiamento che è già in atto. Stiamo assistendo a un mondo che cade a pezzi ma al contempo vediamo un'alba all'orizzonte. Dobbiamo, come prima cosa, riconoscere lo scempio che abbiamo collaborato a fare, non soltanto di questo pianeta e dei suoi abitanti ma anche di noi stessi, ormai incapaci di sorridere e provare gioia, condizionati all'interno di una prigione in cui per lo più ci è sembrato di essere comodi, spesso incapaci di amare perchè privi di una vera coscienza. Lo dobbiamo fare sul piano collettivo, ma solo dopo averlo fatto dentro di noi, come individui, riappropriandoci del nostro spazio interiore e della capacità immaginativa.
    video originale
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    linkoanchio
    cozzauovo

    Group
    ooo
    Posts
    10,049

    Status
    Anonymous
    Una Vendetta DIVINA. Con Fausto Carotenuto
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    linkoanchio
    cozzauovo

    Group
    ooo
    Posts
    10,049

    Status
    Anonymous

    La morte maestra di vita

    https://comedonchisciotte.org/la-morte-maestra-di-vita/
    resized-morte-e-vita
    La morte ci può insegnare a gioire della nostra vita?

    Credo che sia opportuno trattare questo tema in queste fredde serate invernali, in cui il buio occupa buona parte delle nostre giornate e in cui le tenebre cercano di farsi spazio.

    È proprio questo uno dei motivi per cui invito sempre a tenere una luce accesa, che sia una candela o una lampada di sale, per simboleggiare la luce che vuole farsi strada.
    Questo dualismo buio e luce esiste dalla notte dei tempi e l’uomo si è sempre confrontato con la morte, elaborando per questo i riti funebri.

    Sebbene la morte faccia parte della storia da sempre, la morte è la madre di tutte le paure. Quando si accenna il tema della morte le persone si spaventano, non ne vogliono sentire parlare: in definitiva, è un tema scomodo.

    Oggi si muore sempre meno nelle case e sempre più nei luoghi di cura, lontani dalla presenza dei familiari. Quando si muore si procede subito alla tumulazione, mentre una volta esisteva una ritualità fondamentale, si rendeva omaggio, si vedeva la salma, si partecipava alle preghiere. Questo permetteva di attivare il meccanismo della compassione e del rispecchiamento.

    La morte ci può insegnare a vivere la vita. Se ci permettiamo di osservarla al di là della paura, essa diviene una maestra.

    Ci insegna a non perdere il contatto con ciò che abbiamo ora, la vita. Il nostro bene più prezioso.

    Vivere oggi è la nostra grande responsabilità. Il nostro compito è onorare la vita, onorare il nostro corpo, non abusarne, non danneggiarlo, proprio perché ne abbiamo uno solo. Onorare la vita significa anche avere cura della nostra parte più animica, energetica e mentale. Perché non siamo fatti solo di corpo, come ci vorrebbe far credere la moderna visione riduzionista, iniziata da Cartesio e mai più abbandonata.
    La morte riguarda tutti e ci insegna che questo tempo che ci è dato (e che nessuno sa quanto durerà) lo dobbiamo vivere al meglio senza buttare via nemmeno un istante. Questa vita e questo tempo non sono cose scontate.
    Ricordarcelo è un elemento decisivo per riscoprire il valore dell’unicità della nostra vita.

    Perché per alcune persone è più facile e per altre è impossibile comprendere la morte?
    Non è una questione solo di religione; come per altri temi (amore, malattia, valori) dipende dal livello di consapevolezza individuale.

    I nostri sensi ci fanno vedere solo una parte della realtà, la maggior parte ci è oscura. Se avessimo dei sensi più sviluppati potremmo vedere molto altro, come i campi energetici, per esempio, potremmo “sentire” o “vedere” le energie.
    Sulla consapevolezza si può lavorare.

    Nella vita esistono diverse fasi: prima dei 7 anni siamo estremamente sensibili alle energie, ma non siamo in grado di razionalizzarle, dopo questa età poi perdiamo la capacità di ascolto delle forze sottili, veniamo condizionati da traumi e da limitazioni, da quello che ci viene detto e che ci può persino portare a vivere una vita non nostra.

    Dentro il nostro cuore esiste una fiammella vitale e che dovremmo riscoprire: questa fiammella è il nostro desiderio. Non intendo il desiderio fisico e materiale, ma quello inteso come vocazione. Il lavoro che viene richiesto nella nostra vita è quello di scoprire il vero motivo per cui abitiamo questa vita.
    La radice della sofferenza (tema presente in ogni misticismo e in ogni filosofia perenne) é proprio la mancanza di consapevolezza.

    Lavoro quotidianamente con pazienti che si rivolgono a me per tanti motivi, ma che celano quasi sempre un grave problema di consapevolezza.
    Andare verso la consapevolezza non è un lavoro facile, è un lavoro che pone ognuno di noi davanti ai propri “mostri”. Per questo motivo tendiamo a scappare, ma se scappiamo, essi si ripresentano, sempre più grandi.

    Come possiamo aiutarci ad uscire da tutto questo? Per farlo, possiamo pensare a dei livelli.
    Il primo livello è la percezione, il secondo livello è rappresentato dalla conoscenza, ma questa non basta, il passo successivo, il terzo livello, è quello della consapevolezza che trascende e include sia la percezione che la conoscenza. Quando contattiamo la consapevolezza siamo costretti ad agire. La consapevolezza porta all’azione, se no ci ammaliamo.
    Possiamo non agire se restiamo solo con la percezione e la conoscenza, ma non possiamo non agire se entriamo nella consapevolezza.

    Cosa fare? semplicemente ascoltarci. Non esistono riti magici.
    (continua)
     
    .
47 replies since 5/5/2020, 17:03   778 views
  Share  
.