Libertá di stampa italiana

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    Antonio Ingroia: salviamo Julian Assange

    Antonio Ingroia
    Julian Assange
    Crescere Informandosi, incontra Antonio Ingroia, una vita da magistrato ed ora avvocato penalista, da alcuni anni in prima fila sulla questione Julian Assange.
    La vicenda Assange pare ormai finita nel dimenticato e quasi più nessuno ne parla. Il giornalista australiano è ormai detenuto nel penitenziario di massima sicurezza di Belmarsh, situato nel quadrante sudorientale di Londra, dall’11 aprile 2019. Le condizioni di salute di Julian Assange peggiorano sempre più ed ora sono decisamente preoccupanti ed ormai la sua vita è a rischio. Siamo in attesa della decisione dell’High Court di Londra contro l’estradizione negli Stati Uniti. Una decisione che speriamo possa essere diversa da quanto formulato finora dalla giustizia inglese.
    Il destino di Julian Assange è realmente già segnato? Dopo 13 anni, quali le gravissime conseguenze derivanti dalla diffusione delle notizie tramite Wikileaks? Su cosa si fonda l’intransigenza americana contro Assange? Condivide l’ipotesi che gli Stati Uniti preferiscano che Assange muoia nel Regno Unito per evitare un processo che potrebbe avere effetti devastanti nel mondo dell’informazione? Perché mediaticamente non si parla più del giornalista australiano? Cosa ci insegna questa vicenda?
    Queste e molte altre le domande ed i temi affrontati nel corso di questa intervista.
     
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    Andrea Zhok - Assange.
    Se ad essere silenziato è anche il Papa...

    www.lantidiplomatico.it/dettnews-a...pa/39602_50263/
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    Ieri Stella Moris, la moglie di Julian Assange è stata ricevuta, con i suoi due figli, da Papa Francesco.

    Ovviamente si tratta di un evento di carattere simbolico piuttosto rilevante, visto che si tratta della moglie di un giornalista detenuto nel carcere britannico di Belmarsh, in attesa di essere estradato negli USA, dove dovrà affrontare accuse per 175 anni di carcere.

    E ovviamente, tranne fuggevoli cenni su una manciata di testate, il giornalismo italiano si è distinto una volta di più per il silenzio, per le virtù dell'omissione asservita, uniche virtù vigorosamente presenti nel sistema mediatico odierno.

    Chi si sia preso la briga di informarsi sulla vicenda di Assange, ad esempio dall'ottimo ed equilibrato resoconto del prof. Nils Melzer, ex relatore speciale dell'ONU, sa che la condotta di Assange prima della persecuzione è stata non solo esemplare di ciò che dovrebbe fare il giornalismo d'inchiesta, ma anche deontologicamente impeccabile nei casi in cui le informazioni ottenute potevano creare pericoli a terzi (ad esempio agenti sotto copertura).

    Ma Assange ha commesso l'imperdonabile: ha smentito in modo documentato e irrefutabile le menzogne decorative che gli USA imponevano al mondo circa la propria attività di cavaliere dell'ideale e benevolo poliziotto globale.

    La persecuzione di Assange è l'epitome del collasso delle liberaldemocrazie occidentali, è il segno distintivo di una forma di civiltà che ha perduto ogni credibilità di fronte a sé stessa, avendo tradito sistematicamente tutti i valori che aveva sbandierato per decenni come peculiarmente propri (libertà di pensiero, libertà di espressione, trasparenza, egalitarismo, rappresentatività democratica, rispetto per la persona umana, ecc.).

    Oramai, in questo arretramento costante, in questa parabola di decadimento terminale - di cui eventi come le rivolte in Francia sono un segno - le uniche carte rimaste da giocare stanno nel rallentare quest'autocoscienza imbellettandosi nel gioco dei riconoscimenti mediatici: sceneggiatine salottiere in prima serata in cui il giornalista A scambia onoreficenze con l'intellettuale di risulta B che si sdraia in attesa di grattini sulla pancia da parte del presidente C, e via gigionando .

    Intanto Assange, e con lui la verità nelle forme più varie, appassisce dietro le sbarre.
     
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    TG FLASH BYOBLU 24 | 30 LUGLIO 2023 | EDIZIONE 13.30
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    www.byoblu.com/2023/07/30/tg-flash...edizione-13-30/
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    II Presidente della Repubblica Mattarella è intervenuto in merito alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria, definendola addirittura incostituzionale. Sulle parole del capo dello Stato pesa il silenzio di politici e parlamentari, unico a intervenire sul punto, attraverso i social, è stato Matteo Renzi.

    L’Australia, terra d’origine di Julian Assange, durante un importante vertice strategico ha chiesto agli Stati Uniti di non procedere con l’estradizione del proprio connazionale, ritenendola un grave precedente ai danni della libertà di stampa. La risposta del Segretario di Stato americano Antony Blinken, però, non dà spazio a nessun’altra ragione che non sia quella degli interessi di Washington.

    Nella rubrica domenicale sulla salute parliamo di come anche una patologia possa diventare una risorsa positiva per la gestione del nostro benessere psicofisico. In sostanza di come trasformare una malattia in una benattia.
     
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    Censura: il governo francese
    vuole varare una legge che obbliga i browsser a bloccare direttamente i siti

    https://scenarieconomici.it/censura-il-gov...tamente-i-siti/

    Macron ha avuto un’ottima idea per censurare, anche se parte da presupposti positivi, almeno in apparenza. Con il pretesto, meritevole, di bloccare l’accesso ai minori alla pornografia oppure di eliminare i siti truffaldini, il Governo sta mettendo a punto una normativa restrittiva per l’accesso a Internet. Il progetto di legge si chiama SREN, e, nelle parole dirette del governo ha queste finalità:

    Con questo disegno di legge, la Francia sta adottando una serie di misure concrete senza precedenti e audaci volte a rafforzare l’ordine pubblico nello spazio digitale. Risultato del lavoro interministeriale condotto dal sig. Jean-Noël BARROT, questo disegno di legge contiene una ventina di proposte volte in particolare a:

    consentire l’implementazione di un filtro di sicurezza informatica antifrode volto a proteggere i francesi dai tentativi di accesso fraudolento ai propri dati personali o bancari per scopi dolosi, che si sono moltiplicati negli ultimi anni;
    consentire un inasprimento delle pene per le persone condannate per cyberbullismo, fenomeno che si sta diffondendo sui social network;
    rafforzare il sistema volto a far rispettare i limiti di età online per l’accesso a siti pornografici e quindi proteggere meglio i nostri bambini;
    penalizzare i siti in caso di mancata rimozione di contenuti pedopornografici online;
    ripristinare l’equità commerciale nel mercato del cloud, attualmente concentrato nelle mani di una manciata di player;
    fornire nuove protezioni contro la disinformazione e l’interferenza straniera causate dalla diffusione di media soggetti a sanzioni internazionali;
    adattare la legislazione nazionale in modo che possano essere applicati due importanti regolamenti europei che la Francia aveva adottato durante la sua presidenza del Consiglio dell’Unione europea nel 2022: il regolamento sui servizi digitali (DSA) e il regolamento sui mercati digitali (DMA).

    Il concetto di protezione contro la disinformazione è già di per se molto pesante, perché apre una discussione fra quella che è informazione di un’agenzia stampa e “Disinformazione”. Un confine molto sottile.

    Però particolarmente aggressivo è il progetto di articolo 6 , che prevede di richiedere agli sviluppatori di browser Web di bloccare i siti Web su una lista nera fornita dal governo. Questo significa censurare in modo preventivo i siti internet.

    Prendiamo il caso di quanto successo con l’informazione covid: molti siti che mettevano in guardia per gli effetti avversi, poi in buona parte rivelatisi reali, ma contrari alla comunicazione del governo. Cosa impedirebbe al governo stesso di giudicare tutto questo come comunicazione fraudolenta obbligando i browser a censurare tutto? Nulla.

    Mozilla, molto attivo contro questa legislazione liberticida, ha posto in evidenza i seguenti punti estremamente critici che mettono in discussionela natura della rete e soprattutto:

    il principio di neutralità della rete, che garantisce che tutti i contenuti siano trattati allo stesso modo su Internet, senza discriminazioni o interferenze. Richiedendo ai browser di bloccare determinati siti Web, il governo francese si dà il potere di decidere quale contenuto sia legittimo o meno, senza passare attraverso un’autorità giudiziaria indipendente o rispettando il diritto a un ricorso effettivo.
    Lede la libertà di espressione e il diritto all’informazione degli utenti, che sono privati ​​dell’accesso a varie fonti potenzialmente critiche. Il blocco del browser dei siti Web potrebbe avere un effetto agghiacciante sugli editori di contenuti, che potrebbero autocensurarsi per paura di essere inseriti nella lista nera dal governo. Potrebbe anche portare a errori o abusi, come il blocco di siti Web legittimi per errore o per motivi politici.
    Compromette la sicurezza e la privacy degli utenti che sono esposti a maggiori rischi di hacking, sorveglianza o censura. Il blocco del browser dei siti Web significa che i browser devono comunicare con il governo per ricevere l’elenco dei siti Web vietati, il che crea una potenziale scappatoia nella protezione dei dati personali. Implica inoltre che i browser debbano modificare il loro normale funzionamento, il che potrebbe influire sulle loro prestazioni, stabilità o compatibilità con gli standard web.

    Quindi Macron, per l’ennesima volta, cerca di nascondere i propri disastri dietro la censura, in questo caso assistito dalla legislazione dell’Unione con il DMA e il DSA. Vedremo se le legislazioni nel parlamento francese saranno sufficientemente forti per contrastare la minaccia, altrimenti questa legislazione rischia di diventare un pericoloso modello per gli altri paesi europei.
     
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    George Soros è ancora attivo nell’UE:
    una società sostenuta dal miliardario prende
    il controllo del principale quotidiano polacco

    www.maurizioblondet.it/george-soro...idiano-polacco/
    resized-s-o-ros
    DI TYLER DURDEN
    MARTEDÌ 29 AGOSTO 2023 – 08:00

    Scritto da Grzegorz Adamczyk tramite Remix News,

    Una società sostenuta dal Fondo per lo sviluppo economico di Soros ha preso il controllo di due importanti giornali polacchi, sollevando preoccupazioni sulla parzialità dei media di estrema sinistra dovuta alla politica progressista dell’oligarca miliardario.
     
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    TUTTE LE NOTIZIE IMPORTANTI OSCURATE DAL GOSSIP ESTIVO ▷ INTERVISTA A PUBBLE "L'IMBANNABILE"
    Anche la storia, probabilmente, lo dirà: stiamo affrontando un periodo oggettivamente complicato. Un periodo in cui stiamo navigando a vista anche sulle risorse energetiche, "l'inverno sta tornando, non si capisce bene cosa dobbiamo fare e quali sono le politiche che si stanno portando avanti anche nei confronti della guerra in #Ucraina". Fino a che punto ci sarà la possibilità di sostenerla e finanziarla?
    Il dubbio di cui abbiamo parlato con la storica e vignettista Paola Ceccantoni - in arte "#Pubble - non trova però grande risalto nei trafiletti, in settimane in cui a farla da padrone è la vicenda Vannacci.
    Perfino #Zelensky nel frattempo dice che ci sono nemmeno i soldi per fare le votazioni e che sono Europa e Usa eventualmente a doverle finanziare.
    "Abbiamo un'Ucraina mantenuta in vita dalla flebo occidentale, ma ormai completamente inesistente dal punto di vista politico e economico. Noi poi andiamo incontro a una situazione molto complicato, con all'orizzonte lo scenario di una eventuale terza guerra mondiale che non aiuta, in più ci sono le crisi che si stanno sviluppando nell'#Africa e nel Sahel, quindi abbiamo due teatri di scontro tra blocchi. Noi però parliamo di Fassino che se ne esce coi 4mila euro al mese che non sono una pensione d'oro e altre stupidaggini simili".
    Di queste e altre notizie "seppellite" dal gossip estivo abbiamo parlato con Pubble a 'Un Giorno Speciale'.
     
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    Parliamo del Papa e della morte di napolitano:

     
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    Facebook continua a fare da censore senza che ne abbia alcun diritto, ma così è.

    Facebook, Meta rimuove 45mila contenuti con la scusa della ‘disinformazione’

    www.imolaoggi.it/2023/09/26/facebo...isinformazione/
     
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    Segnalo che Rumble è stato censurato in Francia. Per chi vive in Francia non possono vedere nessun video su Rumble. A quanto scrivono, e so, la Francia ha chiesto di eliminare certi account da rumble che ha rifiutato.

    Un caro grazie a rumble per lottare per la libertà di parola.

    PS. sono stato piuttosto assente nel ultimo periodo, cercherò di essere più attivo
     
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