Libertá di stampa italiana

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    Mario Giordano resiste anche se Mediaset lo considera
    no-vax. Fuoco e fiamme alla riunione su Fuori dal coro

    www.iltempo.it/attualita/2021/09/1...-coro-28679764/
    052831089-23e4046e-dbb9-427a-9977-d9f8ac9f7b87
    «Lei sta dicendo che questa trasmissione viola le regole, allora Lei, ha la responsabilità di fermarla. La interrompa subito». Dieci anni fa, una puntata di «Annozero» su Rai2, venne stravolta da una telefonata in diretta. Resterà quello, uno degli scontri più accesi e non artefatto, mai andati in onda nella televisione italiana.
    (continua)
     
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    La televisione, gli italiani e la coscienza

    resized-polli-microonde
    https://italianimbecilli.blogspot.com/2009...liani-e-la.html
     
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    Lunedì 20 settembre alle 21:00,
    in prima visione televisiva,

    IN ESCLUSIVA SU BYOBLU IL FILM CENSURATO “CORONA.FILM-PROLOGUE”
    www.byoblu.com/2021/09/16/in-esclu...-film-prologue/

    wz8jhdh4hZQDxbgXNdPvOau0rVu
    La narrazione ufficiale sulla diffusione del Covid non vi convince? Avete ancora molte domande irrisolte sulla gestione dell’emergenza?

    Lunedì 20 settembre alle 21, in prima visione televisiva, in esclusiva solo su Byoblu, andrà in onda il nuovo film documentario di inchiesta sul Covid 19. “CORONA.FILM-Prologue“, prodotto dalla OVALmedia e diretto da Robert Cibis e Bert Ehgartner.

    Un lavoro di ricerca che intende fare luce su tutti gli aspetti controversi dell’emergenza sanitaria. Dall’esplosione dei primi casi a Wuhan fino ai focolai diffusisi in Lombardia, passando per i lockdown, i tamponi di massa e la restrizione delle libertà individuali.

    Eventi raccontati attraverso le attività dell’avvocato e stilista berlinese Viviane Fischer e del biologo e insegnante di danza olandese Willem Engel. Un film che ha già creato scompiglio tra le grandi piattaforme multinazionali del web.

    Prima censurato da Vimeo e poi oscurato dall’immancabile Youtube. I produttori però sono corsi ai ripari aprendo una loro piattaforma, la OvalTube, per continuare a proporre la pellicola. E ora il film sarà visibile per la prima volta in esclusiva in Italia lunedì 20 settembre alle 21:00 sul canale Byoblu, 262 del digitale terrestre.
     
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    Giordano, De Mari, Franco:
    processati dall’Inquisizione.
    Articolo 21 addio

    https://visionetv.it/giordano-de-mari-fran...icolo-21-addio/
    giordano-de-mari-e-gli-altri-al-rogo-copia
    “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” così recita l’articolo 21 della Costituzione italiana che fissa un limite solo per quelle “pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume”.

    Pare che la pandemia e la religione vaccinale abbiamo fatto mettere nel cassetto l’articolo 21. E ciò è emerso chiaro e lampante negli ultimi giorni, coi casi riguardanti il giornalista Mario Giordano e la psicoterapeuta e scrittrice fantasy Silvana De Mari: il primo è stato convocato dai vertici Mediaset che hanno minacciato di chiudere la trasmissione “Fuori dal Coro” per le posizioni giudicate “no vax”. Altro che fuori dal coro, la montanelliana stecca nel coro non è più ammessa. La dottoressa De Mari, già contestata per le sue posizioni riguardo l’omosessualità, ora è stata sospesa dall’ordine dei medici per le sue idee sul green pass: la De Mari, scrittrice fantasy, ha citato Tolkien ricordando come anche Gandalf sia stato sospeso dall’ordine degli stregoni.
    (continua)
     
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    Facebook protegge dalla censura sei milioni di utenti VIP
    #entry652590273


    pagando non sei censurato, ecco la libertà di stampa basata sul danaro

     
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    LA RAI GIOCA SPORCO CONTRO DI NOI! GUARDATE COSA ABBIAMO SCOPERTO
     
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    “RADIO RADICALE CENSURA LE VOCI DI MEDICI NON ALLINEATI” – La denuncia di Maurizio Bolognetti
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    www.byoblu.com/2021/10/05/radio-ra...zio-bolognetti/
    bolognetti
    Maurizio Bolognetti, giornalista ed esponente dei radicali, ha pubblicamente denunciato una censura da parte di Radio Radicale nei confronti del suo lavoro. Le interviste che aveva realizzato al professore Garavelli, al professor Bellavite, alla dottoressa Gentilini e ad altri esperti non allineati alla narrazione pandemica ufficiale sono rimaste nei cassetti e mai mandate in onda dall’emittente radiofonica.
    “Radio Radicale non ha documentato nemmeno una delle manifestazioni di piazza che si tengono ormai da settimane in ogni principale città italiana contro il green pass”. Da dodici giorni Maurizio Bolognetti ha intrapreso lo sciopero della fame contro quello che definisce “un attentato ai diritti civili e politici“.
     
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    Chi sono i fact-checker?
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    https://odysee.com/@luogocomune:5/chi-sono-i-fact-checkers:9
    resized-MAZZ-28-OTT-2021
     
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    Soros investe nella piattaforma anti-bufale, Good Information
    Non si sentiva il nome di Soros da qualche settimana. Ed eccolo rispuntare insieme a Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn, in prima linea per combattere le fake news. O meglio, per sostenere la narrativa mainstream, contrastare l’informazione alternativa e regolamentare i social network.

    Dopo essersi infatti concentrato sulla condanna di “informazioni false e fuorvianti” che a suo dire proliferano esclusivamente online, Soros ha infatti deciso di investire in una nuova iniziativa per combattere le fake news. Ne parla il sito Axios, raccontando la nascita di Good Information, nuova società che ha come obiettivo quello di sostenere le società dei media nella lotta alla disinformazione.

    Good Information mira a finanziare e sostenere realtà che fanno fact checking, così come le redazioni locali. Oltre a Hoffman e Soros, nel progetto sono coinvolti anche Ken e Jen Duda e il fondo Incite Ventures.

    Il gruppo sarà guidato da Tara McGowan, ex stratega democratica che in precedenza gestiva un’organizzazione no-profit progressista chiamata ACRONYM e nelle scorse elezioni ha organizzato una campagna contro Donald Trump. Si parla di 100 milioni di dollari spesi per screditare Donald Trump.
     
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    Maurizio Scandurra: l’Italia e il Giornalismo di Stato | Canale Italia
     
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    Osi dissentire pacificamente?
    Allora parte l'”operazione antiterrorismo”

    https://visionetv.it/osi-dissentire-pacifi...antiterrorismo/
    bastadittaturaPerquisizioni in tutta Italia, 17 provvedimenti giudiziari contro cittadini incensurati, sequestro giudiziario del canale telematico. No, non parliamo di una vasta operazione per smantellare una rete di terroristi islamici, e neppure di una complessa indagine per sgominare un’associazione di pericolosi pedofili. I “nemici pubblici” su cui si è abbattuta la mano dello Stato sono gli iscritti al canale telegram “Basta dittatura”, molto attivo nelle proteste contro il green pass.
    (continua)
     
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    La longa manus nei media di “Saint Bill”
    VIDEO
    https://odysee.com/@CasaDelSoleTv:5/la-lon...E2%80%9Csaint:f
    resized-bill-finanzia-media
    Bill Gates ha effettuato donazioni ai grandi media per un valore di 319 milioni di dollari.
    A rivelarlo il sito d’inchiesta Mintpress, che ha documentato nel dettaglio tutti i destinatari delle elargizioni del cosiddetto filantropo.
    Fra i beneficiari vi sarebbero molte delle più importanti agenzie di stampa americane: CNN, NBC, NPR, PBS e The Atlantic, ma non mancano anche media al di fuori degli Stati Uniti come BBC, The Guardian, The Financial Times e The Daily Telegraph, per il Regno Unito, e importanti testate europee come Le Monde, Der Spiegel ed El País, nonché l’emittente araba Al-Jazeera.
    L’entità delle somme elargite dalla Bill & Melinda Gates Foundation sono reperibili sul sito della Fondazione. Tuttavia le sovvenzioni non sono state assegnate a pioggia, ma per la promozione di progetti sostenuti da tempo dai due ex coniugi, come ad esempio quelli sull'uguaglianza di genere e altri per la formazione, si fa per dire, di giornalisti nei settori della salute, dell'istruzione e dello sviluppo globale.
    Le già abbondanti donazioni, secondo Mintpress, sarebbero però solo la punta dell’iceberg dell’imponente influenza dei Gates che, oltre ai finanziamenti all’OMS e ai progetti finalizzati alla redazione di articoli per influenti riviste accademiche, includerebbe anche una partnership che la Fondazione avrebbe con ViacomCBS, la società che controlla CBS News, MTV e altri media televisivi di intrattenimento.
    Uno degli uomini più ricchi e potenti della storia sta costruendo nell’ombra uno dei più gravi conflitti di interesse del pianeta. Nonostante ciò i media mangiano la foglia presentandolo come un nerd gentile che vuole salvare il mondo e il quotidiano The Guardian, uno degli enti che ha beneficiato in misura maggiore dalle sovvenzioni di Bill Gates, non ha certo esitato a battezzarlo "Saint Bill".
     
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    Come Bill Gates finanzia i media che dicono di non essere finanziati dai miliardari

    https://visionetv.it/come-bill-gates-finan...dai-miliardari/
    billgatesguardian
    Gli piace attingere ai suoi lettori per le donazioni affermando che è finanziato da loro, e non dai ricconi, ma in realtà, i miliardari hanno sborsato e sborsano milioni per sostenere il principale quotidiano di destra e di centro sinistra del Regno Unito.
    Se vuoi sapere cosa sta pensando tutto l’entourage di “menti illuminate” che contano- su questioni trendy dal cambiamento climatico ai diritti dei trans – The Guardian è il giornale da leggere. Mentre le sue vendite di carta stampata sono diminuite, scendendo negli ultimi dieci anni da 248.775 al giorno a 105.134 nel luglio di quest’anno, The Guardian è uno dei siti Web di notizie più visitati al mondo.

    Quindi grande visibilità ma poche entrate.
    Quattro mesi fa, è stato riferito che il Guardian Media Group, che possiede anche The Observer, un giornale domenicale correlato, aveva perso oltre 10 milioni di sterline nell’anno finanziario precedente, sebbene questo fosse un miglioramento rispetto alla perdita di 17 milioni di sterline dell’ anno prima. The Guardian non ha un paywall come invece hanno altri giornali, ma utilizza quel modo di navigare che si chiama”nagware”, il quale ,con l’apertura costante di finestre apposite ,spinge gli utenti a registrarsi o a fare donazioni.

    Tuttavia, il gruppo editoriale ha fatto un’affermazione piuttosto falsa sui social media a sostegno di questa strategia, scrivendo : “Non siamo finanziati da miliardari. Il sostegno dei nostri lettori ci dà l’indipendenza di tenere i potenti sotto controllo e questo è solo l’inizio.” I lettori sono stati certamente generosi. Secondo una storia del Guardian l’anno scorso: “The Guardian ora ha più di un milione di abbonati e collaboratori regolari, dopo che il supporto dei lettori online è cresciuto del 43% in un anno. … Quando vengono presi in considerazione i contributi una tantum, più di 1,5 milioni di persone hanno sostenuto il Guardian nell’ultimo anno”. Un milione di abbonati a £ 5,99 al mese porterebbe a circa £ 6 milioni. Intendiamoci, è una cifra utile, ma che non copre nemmeno i costi della carta, per non parlare dei costi di gestione complessivi.

    Tuttavia, come ha notato il commentatore climatico Ben Pile, i miliardari adorano The Guardian e sono molto felici di mettere le mani nelle loro tasche per sostenere i suoi progetti. Ad esempio, secondo l’outlet statunitense MintPress News, un accurato vaglio delle donazioni della Bill & Melinda Gates Foundation mostra che The Guardian ha ricevuto un fantastico supporto di $ 12.951.391. In effetti, Gates e la sua ora ex moglie hanno sparso centinaia di milioni di dollari nel panorama dei media per sostenere il tipo di giornalismo che approvano.

    E i Gates non sono nemmeno gli unici miliardari a supportare The Guardian. Una rapida occhiata alla sezione “filantropia”del suo sito web mostra che l’istituto del miliardario australiano Judith Neilson finanzia il The Guardian Australia’s Pacific Project. Le Open Society Foundations, create dal miliardario ungherese George Soros, hanno sostenuto i progetti del Guardian sulle disuguaglianze ambientali in America e sulla trasformazione dell’assistenza sanitaria tramite l’intelligenza artificiale. La David and Lucile Packard Foundation, istituita dal defunto co-fondatore di Hewlett-Packard negli anni ’60, ha sostenuto il suo lavoro sullo stato degli oceani. Quindi l’affermazione che The Guardian non sia finanziata da miliardari sembra piuttosto dubbia. È vero che il Guardian Media Group è di proprietà dello Scott Trust piuttosto che di qualche magnate dei media egoista. Ma l’implicazione della sua proposta ai lettori di sborsare soldi è che chiunque sia finanziato dai super-ricchi è di loro proprietà, piuttosto che l’ipotesi più ragionevole che le organizzazioni cercheranno finanziamenti per impegnarsi in attività come il giornalismo specializzato che non sono facilmente finanziabile con altri mezzi. In effetti, gli scrittori del Guardian sono stati veloci nel lanciare attacchi follow-the-money ad hominem quando altri giornalisti scrivono cose che non sono simpatiche con la visione del mondo di The Guardian.

    In un saggio dell’anno scorso per il giornale, Paul Vallely ha giustamente indicato le tensioni che derivano dalla filantropia miliardaria. “Molta filantropia d’élite riguarda le cause d’élite. Piuttosto che rendere il mondo un posto migliore, rafforza ampiamente il mondo così com’è. La filantropia molto spesso favorisce i ricchi e nessuno ritiene che i filantropi rendano conto della cosa.” L’Organizzazione mondiale della sanità, che ha fatto un tale pasticcio nella lotta al Covid-19, è ora fortemente finanziata da filantropi come Gates e il magnate dei media Michael Bloomberg, non seguendo le sue priorità.

    Non sorprende che l’ambientalismo sia un obiettivo privilegiato per le donazioni miliardarie, poiché non c’è progetto più d’élite che dire al resto di noi come dovremmo vivere le nostre vite. Come hanno dimostrato i personaggi famosi che hanno volato dentro e fuori Glasgow per la COP26 su aerei privati, i ricchi amano chiedere al resto del mondo un’azione sui cambiamenti climatici mentre loro devono poter continuare a vivere le loro vite dorate senza alcuna interruzione di sorta.

    Sia la stampa che la politica pubblica sono troppo spesso finiscono per essere distorte dagli interessi dei mega-ricchi. I media, i giornalisti, le organizzazioni artistiche e gli enti di beneficenza hanno dovuto a lungo prendere decisioni pragmatiche legate ai finanziamenti da dover accettare per poter svolgere il proprio lavoro. Sta al resto di noi prendere una decisione su ciò che vediamo e leggiamo. Ciò che non va giù è l’atteggiamento di The Guardian che si mostra immacolato mentre non lo è, e l’idea di vendita fuorviante per i suoi lettori.

    Ancora peggio è il fatto che il quotidiano più giusto e trendy del Regno Unito quando si parla di cambiamento climatico, è sopravvissuto grazie all’acquisto e alla vendita di automobili. Le enormi perdite del Guardian Media Group sono state sostenute dalla sua partecipazione nel sito web di auto usate Auto Trader nel 2014, guadagnando “tra £ 600 milioni e £ 700 milioni” sull’accordo.

    Forse The Guardian ha bisogno di risparmiarci le lezioncine e imparare quella famosa lezione dal Nuovo Testamento: “Perché guardi il granello di sabbia nell’occhio di tuo fratello ma non presti attenzione alla trave nel tuo occhio?”
     
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    negazionisti degli effetti avversi del vaccino covid tagliano in diretta la trasmissione mentre parla Trevor Sinclair.
    No di certo perchè è impazzito l'operatore, evidentemente questi sono gli ordini che gli sono stati impartiti.

    CALCIO, PREOCCUPANTE AUMENTO DI COLLASSI IN CAMPO. QUAL È LA CAUSA?

    VIDEO
    www.byoblu.com/2021/11/26/calcio-p...collassi-campo/
    resized-censored-trevor-sinclair
    Sembra ormai diventata una consuetudine vedere sportivi collassare sul terreno di gioco. È successo nella giornata di martedì 23 novembre al talento trentenne del Sheffield United John Fleck, e la sera dopo a Adama Traoré, ala malese che milita nel Sheriff Tiraspol. Nel primo caso il giocatore scozzese ha ricevuto l’ossigeno dalla bomboletta, per poi essere trasportato in ospedale. Le condizioni di Fleck sono ora stabili, restano da accertare le cause del collasso che sembrano legate a problemi di cuore. Anche Traoré è caduto a terra, stringendosi immediatamente il petto. Il calciatore del club moldavo non ha mai perso conoscenza, nonostante le reazioni agli stimoli non fossero immediate. Il club non ha ancora rilasciato comunicazioni ufficiali riguardo al suo stato di salute.
    Da Christian Eriksen a Sergio Aguero

    E questi casi sono avvenuti soltanto nell’ultima settimana. Sembra ormai quasi una normalità vedere sportivi giovani e sani crollare a terra e perdere i sensi. Atleti che per infiammazioni al cuore si trovano ora impossibilitati a praticare l’attività sportiva. Dal caso del danese Christian Eriksen, che ha subito un arresto cardiaco nel match degli scorsi europei, fino alla questione Sergio Aguero. Il trentatreenne aveva chiesto il cambio a fine primo tempo nel match di alcune settimane fa tra Barcellona e Deportivo Alaves. L’argentino ha riscontrato problemi di cuore, e viene seguito tutt’ora da un cardiologo. Riguardo a un suo eventuale ritorno sui campi di gioco per ora si sa ben poco.
    Il report del quotidiano tedesco

    Qualcuno sembra tuttavia aver notato un preoccupante aumento di questi casi, ormai apparentemente non più così rari. Il quotidiano tedesco Berliner Zeitung ha infatti pubblicato un report agli inizi di novembre nel quale viene riportata una lunga lista di sportivi, allenatori e arbitri che sono collassati in campo, oppure a breve distanza dall’aver svolto attività fisica. La lista elenca ventiquattro casi che si sono verificati negli ultimi mesi. E questo per quanto riguarda soltanto il settore del calcio. Stando a un rapporto della ricercatrice israeliana Yaffa Shir-Raz, nel 2021 vi sarebbe “un incremento del 500% riguardo ai casi di decessi per arresto cardiaco manifestati in giocatori tesserati FIFA”, rispetto ai vent’anni precedenti. “Che cosa sta causando questa improvvisa epidemia?”, si domanda la ricercatrice.
    Effetti avversi del vaccino?

    Che si tratti forse di effetti avversi al vaccino a tecnologia mRna? La stessa domanda è sorta all’opinionista sportivo Trevor Sinclair, che ha posto il quesito in diretta durante una trasmissione sportiva, in seguito al caso di John Fleck. “Penso che le gente voglia sapere se esiste un nesso con i vaccini”, afferma Sinclair, ma la trasmissione viene presto interrotta. Negli archivi di TalkSport il video risulta ancora tagliato a metà. Sinclair è poi stato offerto alla gogna mediatica, in quanto “negazionista” e “complottista” dell’ultima ora. Ma l’ex calciatore non si è lasciato intimorire, e ha riformulato il dubbio in un tweet: “I problemi di cuore dei calciatori, che sembrano spaventosamente diventati più frequenti, sono o non sono legati al vaccino?”.

    Il dubbio è in realtà più che lecito, dato che alcuni degli effetti avversi del vaccino a mRna provocano proprio patologie infiammatorie al sistema cardiovascolare, come miocarditi e pericarditi. Patologie che sembrerebbero essere legate ai vaccini anti-Covid, come emerge anche da uno studio del cardiologo statunitense Steven Gundry, pubblicato di recente su Circulation. Insomma, sportivi stanno manifestando sempre più di frequente insolite infiammazioni al tessuto muscolare del cuore. Tuttavia, se si cerca di indagarne la causa, come ha fatto Sinclair, si viene addirittura censurati. Che i “negazionisti” non siano forse coloro che negano effetti avversi del vaccino?
     
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    VisioneTG - Le notizie dal blog di Visione TV
    Mario Monti declama in tv, senza ritegno alcuno, la sua idea di libertà, Omicron, una variante così strana che si avanza addirittura l'ipotesi più inquietante e mentre in UE è vietato parlare di Natale, la cattedrale di Notre Dame verrà ricostruita come una specie di Disneyland del politicamente corretto, Djokovic annuncia che probabilmente non parteciperà agli Australian Open e l'esercito provvederà al controllo del green pass
     
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